
In campo si corre, si lotta, si sogna. Ma si sfila anche.
Nel 2025 il tennis ha smesso di essere solo sport: è diventato uno show di stile globale. Ogni torneo è una vetrina, ogni ingresso in campo un’apparizione studiata, ogni capo un messaggio chiaro: il tennis detta tendenza, anche fuori dai campi.
I protagonisti? Alcuni nomi sono ormai vere icone fashion.
🎾 Jannik Sinner, ambassador di Gucci, è la perfetta incarnazione dell’eleganza understated: look monocromatici, accessori minimal ma di lusso, linee pulite con dettagli che fanno la differenza. Che sia in campo o su una copertina patinata, Sinner è l’equilibrio tra sport e sartorialità.
🎾 Carlos Alcaraz, invece, porta in campo l’energia della generazione Z. I suoi outfit Nike mixano grinta e colore, con silhouette tecniche ma pop, palette vivaci e dettagli futuristici. Fuori dal campo, sfoggia un guardaroba rilassato e fresco, che alterna streetwear e look più ricercati, sempre con un sorriso che buca lo schermo.
🎾 Tra le donne, Coco Gauff è ormai una musa della moda sportiva contemporanea. Dalle collaborazioni con New Balance fino alla recente capsule con Miu Miu, Gauff porta sul cemento e sulla terra rossa capi che sembrano disegnati per le sfilate. Aggiungi dettagli femminili, stampe soft e tocchi rétro, ed ecco una formula vincente.
E poi ci sono le sorprese fuori dal campo:
Lorenzo Musetti ha sfilato per Bottega Veneta con un bomber in pelle intrecciata che ha fatto il giro del web.
Markéta Vondroušová ha stupito tutti con accessori genderless e uno stile minimal brutalista, inaspettatamente avanguardista.
Anche i dettagli contano: bracciali matchati con le fasce, visiere oversize, calzini fluo e borse firmate ormai onnipresenti.
In mezzo a questa rivoluzione estetica, il linguaggio visivo del tennis si fa sempre più preciso: stampe audaci, colori vibranti, materiali sostenibili e un’apertura verso la moda gender-neutral trasformano gli outfit da semplice divisa a vera narrazione visiva.
Insomma, il tennis del 2025 non si guarda più solo per i colpi spettacolari.
Si guarda per i look. Si ammira per lo stile. Si studia per cogliere i trend del momento.
Perché sì, anche il tennis ha le sue stampe di moda – e non sono mai state così interessanti.


Le nuove regole del look da tennis
Dimentica il bianco candido da gentleman d’altri tempi: il tennis 2025 è un’esplosione di personalità, stile e provocazione calibrata. È una sfida lanciata alle convenzioni, un mix di eleganza sportiva e ribellione estetica che si gioca tanto sul cemento quanto sulle passerelle.
Ed è proprio lì, tra la riga di fondo e i riflettori di Instagram, che nasce la moda nuova. Una moda che ha corpo, sudore, racchetta. Ma anche visione, narrazione e una cura maniacale dei dettagli.
Vediamo allora cosa detta legge oggi, quando il tennis incontra il fashion con la “F” maiuscola.
Colori: il campo non è mai stato così acceso
Se una volta i completi da tennis servivano a uniformare, oggi servono a dichiarare guerra alla noia. La tavolozza cromatica del 2025 è teatrale, brillante, irriverente.
Parliamo di:
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Verde acido, arancio fluo, blu elettrico: colori scelti non per piacere, ma per colpire. Per dire: “Io sono qui. E tu, riesci a starmi dietro?”
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Terra bruciata, sabbia dorata, ghiaccio metallizzato: tonalità prese in prestito dai paesaggi più estremi, che trasformano il corpo in geografia visiva.
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E poi lui, il bianco. Ma non il bianco qualunque: è un bianco arricchito, traforato, stratificato. Un bianco che parla sottovoce ma dice moltissimo. Quello di Wimbledon, sì, ma con una marcia in più.
In campo il colore non è più un dettaglio. È una dichiarazione politica. È un grido elegante.
Stampe: il ritorno del rischio (finalmente!)
Il tennis, da sport geometrico e preciso, ha riscoperto il gusto per il disordine creativo.
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Tie-dye psichedelico, come se l’arcobaleno fosse passato in lavatrice con troppa centrifuga: il pattern preferito dai brand che vogliono flirtare con la nostalgia anni ’90 senza perdere un grammo di performance.
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Marble effect: venature ipnotiche e disegni fluidi, un richiamo agli antichi marmi greci e ai filtri Instagram più cool. Indossare queste stampe significa dire al mondo: “Io sono arte in movimento”.
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Motivi botanici in chiave sportiva: foglie tropicali su tessuti tech, rami d’ulivo stilizzati e fiori grafici. È Mother Nature che ha scoperto lo spinning.
E poi c’è l’effetto sorpresa: pattern geometrici spezzati, pois irregolari, linee diagonali che tagliano il busto come ferite di stile. Non servono regole quando si è protagonisti.
Materiali: se non respira, non funziona. Se non brilla, non vende.
Oggi non si scende in campo con un tessuto qualsiasi. La maglia che indossi deve:
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Respirare meglio di te nei momenti critici.
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Segnare i muscoli senza costringere.
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Essere sostenibile, tracciabile, possibilmente poetica.
I brand sfornano tessuti tech iper-leggeri, capaci di proteggere dai raggi UV, assorbire il sudore e asciugarsi prima che tu possa dire “break point”.
Ma non basta essere pratici: la texture deve raccontare una storia. Che sia un tessuto riciclato da reti da pesca, o una fibra bio-basata con il finish del velluto liquido, ciò che conta è che abbia un’anima.
Perché oggi lo storytelling passa anche da una cucitura termosaldata.
E attenzione: la moda è più fluida del servizio di Kyrgios.
Via libera a capi gender-neutral, oversize, destrutturati. Il completo da tennis non ha più sesso. Ha solo grinta.
Accessori: l’arte della distrazione elegante
Non pensare che gli accessori siano decorazione. In campo, sono armi strategiche di seduzione visiva.
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Le visiere? Extra-large, sagomate, colorate come le copertine dei dischi pop.
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I bracciali e i polsini? Sono diventati statement piece, spesso coordinati con le stringhe delle scarpe o con la linguetta della racchetta.
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Le borse? Non più mere custodie: sono veri e propri oggetti di culto. Alcune firmate, altre personalizzate con iniziali, stampe astratte, frasi motivazionali. (Sinner con la sua borsa Gucci ha creato più buzz di un’intervista a Federer.)
E poi ci sono gli accessori fuori campo:
1. collanine discrete,
2. anelli ultraminimali,
3. calze dai motivi nascosti,
4. occhiali da sole in acetato trasparente.
Chi pensa che l’abbigliamento sportivo non possa essere sexy, non ha guardato bene.
Il tennis è il nuovo red carpet: ecco chi lo sa (e lo sfrutta)
I brand l’hanno capito da tempo: lo sport è una passerella che non ha bisogno di inviti.
E così sono nate collaborazioni esplosive:
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Gucci × Jannik Sinner – l’equilibrio perfetto tra rigore e glamour italiano.
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Miu Miu × Coco Gauff – dove il tennis si tinge di rosa retrò e femminismo couture.
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On Running × Rybakina – per chi ama lo stile nordico, i toni freddi e il minimalismo che esplode al rallentatore.
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Nike? Un laboratorio continuo: stampe digitali in tempo reale, tessuti reattivi, e un’estetica da streetwear di lusso che non sbaglia mai.
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E poi c’è Bottega Veneta, che prende Lorenzo Musetti e lo trasforma in un modello silenzioso, tutto pelle, intrecci e tensione magnetica.
E tu, che tennis vuoi giocare?
Questa nuova era tennistica ci insegna una cosa: la moda non è più accessoria allo sport, è parte integrante del gioco.
Non importa se sei su un campo in cemento o nel feed di Instagram: quello che indossi parla, e parla fortissimo.
Se sei un creativo, uno stilista, un designer, o semplicemente qualcuno che ama sperimentare, questo è il momento di osare:
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Non limitarti a disegnare abiti. Disegna atleti che raccontano storie.
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Non pensare in termini di tendenze. Pensa in termini di impatto visivo.
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E quando scegli una stampa, chiediti: questa, sul centrale di Wimbledon, farebbe girare le teste?
Perché oggi, nel tennis come nella vita, vince chi sa indossare se stesso.
In campo… e nel tuo guardaroba
Il tennis ci ha ricordato una grande verità: stile e grinta non si escludono, si potenziano. E tu? Sei pronta a portare questo spirito nel tuo look quotidiano?
Se le stampe ti ispirano, se ami la moda che osa, che racconta, che vive tra la pelle e la personalità... allora lasciati ispirare dalle mie creazioni.
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Grazie per aver letto fin qui — che sia moda o match point,
gioca sempre per esprimere chi sei.
A presto,
Fei Adler
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